Salve a tutti! sono sempre io.. ho installato da poco picasa, e volevo vedere cosa sapeva fare. Beh devo dire che mi piace. E' molto veloce e tutto. Fantastico. probabilmente la mia privacy se n'è andata a quel paese, ma non importa. In ogni caso, scava di qua , sava di la, ho trovato questa mia tesina delle superiori. Ehh bei tempi quelli. Mi ci sn impegnato molto, più dal punto di vista grafico che altro. Mi ricordo di aver fatto un' illustrazione molto carina. Dovrei averla ancora. Se si, la copio.
Eccolaa! Una introduzione che mostra quanto teatrali si puo' essere senza dire niente !! Ahah!
I programmi che ho usato cmq sono Painter + Photoshop + Illustrator + InDesign. Un bel mix, non c'è che dire!!
Eccolaa! Una introduzione che mostra quanto teatrali si puo' essere senza dire niente !! Ahah!
I programmi che ho usato cmq sono Painter + Photoshop + Illustrator + InDesign. Un bel mix, non c'è che dire!!
LA Belle Epoque. Perchè un ragazzo giovane come me si dovrebbe interessare a questo periodo storico?Ebbene: Belle Epoque significa no alla guerra; Belle Epoque significa sì al progresso; Belle Epoque significa spensieratezza, benessere, ottimismo.
Nutrendo io stesso odio per la guerra e amore per le belle arti, come potevo restare indifferente al finissimo gusto di Alphonse Mucha? Come non rimanere strabiliati dalle molteplici invenzioni di quest’ epoca? E gli allucinati poster dei caffe’ chantant, come non adorarli? Per non parlare dello stile, così incisivo, di Dudovich. Di questo parlerà il mio diario. Di un’ eta d’oro, che ha segnato la storia, che ha reso così incantato l’ anteguerra. Quasi parlassimo di una fiaba. Lo stile floreale, le infinite decorazioni, nella pittura, nella scultura, nell’ arredo, nell’ architettura e nella quotidianità della vita. Perchè di vita, parla la Belle Epoque. Di arte nella vita. Nella vita delle persone; di tutte le persone.
Immedesimiamoci, per un attimo, in un Monsieur parigino fine ottocento. Ci guardiamo intorno, e scorgiamo un cartellone pubblicitario : è un poster di Mucha. Un rumore ci sorprende: è un tram le cui vetrate sono in perfetto stile floreale. Alziamo la testa? I lampioni sembrano delle creature vegetali. Abbiamo detto lampioni? Sì, perchè quest’ epoca vede anche la nascita della luce. E molteplici sono le produzioni e riproduzioni di poster di aziende produttrici di lampadine, come la Salce, la Philips, la Osram.
Dunque, per produrre questo documento, ho dovuto considerare la Belle Epoque come un argomento da “leggere” a trecentosessanta gradi. E a trecentosessanta gradi ho compiuto le mie ricerche, consultando supporti cartacei e telematici, ascoltando i vari professori, acquisendo informazioni dal punto di vista di ognuno, in base ad ogni loro competenza, immergendomi completamente nell’ argomento fino ad arrivare a disegnare io stesso in stile Nouveau.
E quindi, in queste poche pagine , quasi tutte le immagini sono mie creazioni. Creazioni, alle quali sono potuto arrivare solo grazie ad un approfondito studio, sì nozionistico, ma soprattutto visivo: sullo studio visuale, inevitabilmente, verte questo diario. Sul cercare di attirare l’attenzione attraverso le immagini, il colore e la composizione, cercando di arrivare a quell’ equilibrio mai troppo pieno di cui godeva l’ Art Nouveau.
Del resto, la Belle Epoque, era fondata sull’ attrazione: qui tornano in gioco i poster. E come un poster, questo diario cercherà di puntare soprattutto sul layout. Certo, non di meno i contenuti saranno curati: fra le altre cose, è presente anche un esaustivo approfondimento dei cartelloni pubblicitari dell’ epoca, soprattutto per i conoscitori della lingua inglese, ma soprattutto, è presente un’ importante analisi su di un poster dell’ intramontabile Dudovich. Spostandoci su di un’ altra materia, ovvero, storia dell’Arte, sarà possibile conoscere più a fondo la vita di Alphonse Mucha, uno tra i piu importanti grafici/illustratori/artisti di quel tempo, senza tralasciare le caratteristiche principali dell’ Art Nouveau. Di luce parlerà invece la materia Storia: luce nei poster, luce nelle città, luce ed elettricità per la prima volta nella vita delle persone.
Questo diario, in conclusione, non mira ad essere un pesantissimo tomo di un non-ben-precisato-numero-di-pagine che rischierebbe di rimanere intonso per tutta la vita, bensì una veloce, ma non troppo, visita a questo fantastico periodo storico, accompagnata da una fresca, equilibrata, giovane e, spero, anche innovativa, veste grafica; piacevole alla lettura, piacevole alla vista. Vogliano i lettori seguirmi per tutto il percorso, non tralasciando alcun particolare, datochè ogni centimetro quadrato di ogni pagina è studiato, pensato ed elaborato.
Concludo questa sorta di editoriale ringraziando tutte le persone che mi hanno aiutato a produrre questa cosa, e, augurandomi che il diploma che, spero, conseguirò al termine di questo anno scolastico possa essermi utile nel corso della mia futura, e visti i tempi, prevedo travagliata vita, vi invito a consultare questo diario pazientemente.
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