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(ho dimenticato di specchiare le foto, scusate)Salve a tutti, oggi vorrei parlarvi di "mangaka", la rivista che pubblica i vostri manga, o almeno 4 pagine di fumetto da voi fatte. Come iniziativa non è male, è buono vedere una propensione delle case editrici (coniglio editore in questo caso) verso nuovi talenti. Fin da subito, pero', si nota qualcosa che non va, qualcosa in questa rivista, che non quadra. Innanzi tutto la distribuzione. Come potete vedere questo non è il numero uno della rivista, bensì il due. A causa della scarsa distribuzione, è stato praticamente impossibile trovarla; certo, è agli inizi, pero' passare in 3 edicole diverse e sentirsi dire "no, non ce l'abbiamo" .. "ehh, no mi dispiace, prendiamo solo cose che vanno" non è il massimo. Nemmeno in centro l'ho trovata. Sono riuscito a beccare questa grazie a quelle edicole tipo container xD, piccole, strette, ma piene di cose. Detto questo, si nota subito che è una rivista piuttosto ben fatta, dal punto di vista grafico ( a parte le freccie di DDR nella copertina che non so cosa centrino XD, forse per la musica che ascolta la tipa?) e i manga selezionati sono di medio alta qualità. Cosa positiva, se inviate i vostri lavori, verranno pagati 35 euro a pagina. Questo spinge i disegnatori a mandare le loro storie. Ma cosa spinge la gente comune a comprare questa rivista?
Praticamente nulla.
Il prezzo è troppo alto. Indubbiamente ci sarà un motivo, ma è troppo per un cliente qualsiasi. Con meno di 5 euro si compra un manga di 100 pagine originale.
I contenuti sono basati su come disegnare, e sui consigli per photoshop, ecc. Anche questo è sbagliato secondo me. Un amico che avevo affianco fa: "non male per chi è dentro a quelle cose". Questo non va bene, perchè i manga, infine, li devono comprare tutti, SOPRATTUTTO chi non sa nulla di disegno ecc.
Il rischio quindi è di essere pubblicati, ma di essere visti solo da ALTRI disegnatori di manga, e quindi un mercato fine a se stesso ( se non qualche nuova amicizia magari).
In ultima analisi, questa rivista non mi ha entusiasmato granchè, ma puo' essere un passettino piccolo piccolo avanti per i disegnatori italiani non patiti di bonelli, ibrido, e quant'altro.
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