La trama di Pearl Tears Izumi procede, un po a rilento ma procede. Finito il plot si dovrà fare tutta la sceneggiatura, come se fosse una conversazione su msn, poi il Namenote, o meglio, lo story board, poi le matite, le chine, le campiture, le correzioni e i retini!!!... ... . . . . O_O per fortuna esiste Manga Studio!
E poi in questi giorni pensavo: " accidenti, disegnare in stile manga è da molto che lo faccio, pero' organizzare vignette... non so farlo! Vuoi vedere che finita la sceneggiatura roviniamo tutto perche non ho pratica nel fare le vignette e nell'impostare le cose?" E allora, quali sono le soluzioni migliori? I consigli di Aka-Chan, e molta molta pratica! Cosi ho iniziato a pasticciare con manga studio e a schizzare molto velocemente un paio di tavole, a casaccio:
Aka ha dato dei preziosissimi consigli in un post del forum di J-Wings: ora ve li mostro e poi li riadattero' anche per qualche tutorial perche sono consigli semplici ma d' oro!
Ecco cosa disse la maestra aka:
allora vediamo, posso farti un riassunto delle regole che seguo quando lavoro su un name no name, che ricordo è la primissima fase dopo la sceneggiatura, quando si fanno le miniaturine alte 2-3 cm di quello che poi sarà il namenote, ovvero lo storyboard. è__é
-variare sempre la divisione delle tavole, le tre tavole che seguono o precedono una tot tavola dovrebbero essere sempre differenti
-alternare quindi tagli verticali e orizzontali
-tagli orizzontali sono statici, verticali e diagonali dinamici, in più i diagonali implicano un ulteriore peso emotivo sulla vignetta: in un fumetto a lettura orientale (qui parlo solo in orientale) una diagonale così "/" (che si abbassa da destra a sinistra) implica in maniera inconscia una situazione che va peggiorando (ovviamente è avvertito molto labilmente dal cervello), e viceversa.
-alternare molto primi piani, campi lunghi e particolari, inserendo a volte anche delle vignette in cui ci sono solo i ballon e un retino (questo quando vuoi dare peso alle battute e non al resto) (o vuoi guadagnare tempo XD), bilanciandole negli spazi e prediligendo i primi piani per situazioni emotive, e cercare di mettere i campi lunghi ad ogni cambio scena, per capire dove ci si trova, o per far respirare la tavola (immagina come sarebbe un manga fatto solo di primi o primissimi piani XD)
-lavorare sempre a tavole affiancate, bilanciandole, quindi non mettere una vignetta strapiena affiancata ad una quasi vuota eccetera le tavole nel senso di lettura giapponese si hanno quelle di numero dispari sulla sinistra e le pari sulla destra.
-prima di una tavola con colpo di scena (cercando di metterli sempre in una pagina pari, ovvero quando si gira il foglio), inserire una pagina con almeno 3-4 vignette, in modo che il lettore, abituato a spazi piccoli, sia poi spiazzato da una tavola con una o due vignette ^__-
-cerca di bilanciare vignette chiuse e aperte, le vignette chiuse sono quelle tipiche degli shonen, ad esempio quelle di ranma o naruto, che sono circondate da spazi bianchi più o meno regolari. Le vignette aperte sono invece quelle tipiche degli shojo, che comunque chiuse hanno un posizionamento molto più libero, senza quasi mai spazi bianchi tra una vignetta e l'altra, un esempio è matsuri hino (meru puri, vampire knight)
-le vignette aperte sono molto utili anche negli shonen, quando arriva una situazione molto dinamica o drammatica, che "rompe" la gabbia classica, rendendo "instabili" le vignette.
- non inserire scene o dialoghi importanti all'interno della costina, che è la zona che in un volumetto si legge peggio, per intenderci la zona in cui vengono incollate le pagine. nelle tavole pari(ricordo, parlo a lettura orientale) queste cadono nella parte sinistra, nelle dispari a destra, quindi se devi mettere una battuta o un primo piano spostale un po' verso il centro, per non fartele "mangiare".
-fare in modo che un capitolo (4, 16, 20 o 32 tavole, comprese di illustrazione a tavola 1, se la si vuole mettere) sia un po' un unità a se stante, l'ideale sarebbe avere un problema che si pone all'inizio e viene risolto all'interno del capitolo verso la metà, per poi creare verso la fine un altro problema da risolvere nel capitolo successivo, in modo da tenere sempre alto l'interesse del lettore: "che succede adesso? diamine!" <- così -in misura più piccola anche le tavole dovrebbero essere delle micro unità narrative, ad esempio la tavola a destra (pari) si deve aprire con una situazione che genera un mini-problema nella tavola di sinistra (dispari )che si risolve nella tavola successiva (quella del cambio pagina) e così via, sempre per tenere alto l'interesse del lettore.
Ecco x____x ora seguire tutte queste cose diventa difficile!
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E poi in questi giorni pensavo: " accidenti, disegnare in stile manga è da molto che lo faccio, pero' organizzare vignette... non so farlo! Vuoi vedere che finita la sceneggiatura roviniamo tutto perche non ho pratica nel fare le vignette e nell'impostare le cose?" E allora, quali sono le soluzioni migliori? I consigli di Aka-Chan, e molta molta pratica! Cosi ho iniziato a pasticciare con manga studio e a schizzare molto velocemente un paio di tavole, a casaccio:
Aka ha dato dei preziosissimi consigli in un post del forum di J-Wings: ora ve li mostro e poi li riadattero' anche per qualche tutorial perche sono consigli semplici ma d' oro!
Ecco cosa disse la maestra aka:
allora vediamo, posso farti un riassunto delle regole che seguo quando lavoro su un name no name, che ricordo è la primissima fase dopo la sceneggiatura, quando si fanno le miniaturine alte 2-3 cm di quello che poi sarà il namenote, ovvero lo storyboard. è__é
-variare sempre la divisione delle tavole, le tre tavole che seguono o precedono una tot tavola dovrebbero essere sempre differenti
-alternare quindi tagli verticali e orizzontali
-tagli orizzontali sono statici, verticali e diagonali dinamici, in più i diagonali implicano un ulteriore peso emotivo sulla vignetta: in un fumetto a lettura orientale (qui parlo solo in orientale) una diagonale così "/" (che si abbassa da destra a sinistra) implica in maniera inconscia una situazione che va peggiorando (ovviamente è avvertito molto labilmente dal cervello), e viceversa.
-alternare molto primi piani, campi lunghi e particolari, inserendo a volte anche delle vignette in cui ci sono solo i ballon e un retino (questo quando vuoi dare peso alle battute e non al resto) (o vuoi guadagnare tempo XD), bilanciandole negli spazi e prediligendo i primi piani per situazioni emotive, e cercare di mettere i campi lunghi ad ogni cambio scena, per capire dove ci si trova, o per far respirare la tavola (immagina come sarebbe un manga fatto solo di primi o primissimi piani XD)
-lavorare sempre a tavole affiancate, bilanciandole, quindi non mettere una vignetta strapiena affiancata ad una quasi vuota eccetera le tavole nel senso di lettura giapponese si hanno quelle di numero dispari sulla sinistra e le pari sulla destra.
-prima di una tavola con colpo di scena (cercando di metterli sempre in una pagina pari, ovvero quando si gira il foglio), inserire una pagina con almeno 3-4 vignette, in modo che il lettore, abituato a spazi piccoli, sia poi spiazzato da una tavola con una o due vignette ^__-
-cerca di bilanciare vignette chiuse e aperte, le vignette chiuse sono quelle tipiche degli shonen, ad esempio quelle di ranma o naruto, che sono circondate da spazi bianchi più o meno regolari. Le vignette aperte sono invece quelle tipiche degli shojo, che comunque chiuse hanno un posizionamento molto più libero, senza quasi mai spazi bianchi tra una vignetta e l'altra, un esempio è matsuri hino (meru puri, vampire knight)
-le vignette aperte sono molto utili anche negli shonen, quando arriva una situazione molto dinamica o drammatica, che "rompe" la gabbia classica, rendendo "instabili" le vignette.
- non inserire scene o dialoghi importanti all'interno della costina, che è la zona che in un volumetto si legge peggio, per intenderci la zona in cui vengono incollate le pagine. nelle tavole pari(ricordo, parlo a lettura orientale) queste cadono nella parte sinistra, nelle dispari a destra, quindi se devi mettere una battuta o un primo piano spostale un po' verso il centro, per non fartele "mangiare".
-fare in modo che un capitolo (4, 16, 20 o 32 tavole, comprese di illustrazione a tavola 1, se la si vuole mettere) sia un po' un unità a se stante, l'ideale sarebbe avere un problema che si pone all'inizio e viene risolto all'interno del capitolo verso la metà, per poi creare verso la fine un altro problema da risolvere nel capitolo successivo, in modo da tenere sempre alto l'interesse del lettore: "che succede adesso? diamine!" <- così -in misura più piccola anche le tavole dovrebbero essere delle micro unità narrative, ad esempio la tavola a destra (pari) si deve aprire con una situazione che genera un mini-problema nella tavola di sinistra (dispari )che si risolve nella tavola successiva (quella del cambio pagina) e così via, sempre per tenere alto l'interesse del lettore.
Ecco x____x ora seguire tutte queste cose diventa difficile!
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ottimi consigli!... sto cercando un pò di seguirli per il mio manghetto ^^
ReplyDeleteSakura